La “microlaringoscopia in sospensione”, comunemente detta microlaringoscopia, è una procedura chirurgica eseguita in anestesia generale. Si tratta di un intervento utile per la risoluzione di patologie laringee benigne e maligne. L’intervento viene eseguito da uno specialista in otorinolaringoiatria, ha una durata solitamente breve e non prevede “tagli esterni”.
La procedura può avere scopo esclusivamente diagnostico oppure scopo contemporaneamente diagnostico e terapeutico. Una microlaringoscopia può avere solo scopo solo diagnostico se, ad esempio, viene condotta al fine di eseguire una biopsia a livello della laringe. In certi casi, se la lesione laringea da rimuovere è piccola, l’intervento permette l’asportazione della malattia nella stessa seduta.
Come si esegue una microlaringoscopia
Come già accennato la procedura viene eseguita in anestesia generale. Il paziente, debitamente intubato dalla bocca, viene assicurato al letto operatorio con la testa estesa. Dopo aver protetto la dentatura con dei supporti plastici appositi, si introduce un endoscopio rigido in bocca. Tale endoscopio viene introdotto fino a raggiungere il piano delle corde vocali.
Il chirurgo, seduto, visualizza la laringe mediante microscopio e, servendosi di vari “strumenti lunghi” è in grado di procedere all’intervento. Diversi strumenti, tra cui pinze e forbici, permettono l’esecuzione di biopsie dei tessuti e l’asportazione di lesioni.
In alcuni casi, soprattutto per la rimozione di patologie maligne di piccola estensione, alla microlaringoscopia viene associato l’utilizzo del laser.
Quando si propone questo tipo di intervento è sempre opportuno che il paziente non abbia problemi cervicali importanti. Occorre anche assicurarsi che non siano presenti elementi dentari malati o barcollanti, per non correre il rischio di lesioni accidentali a loro carico.
Di seguito mostriamo i risultati da noi ottenuti su una paziente affetta da Edema di Reinke.
Quando eseguire una microlaringoscopia
L’intervento è indicato ogni qual volta ci si trovi di fronte a lesioni laringee non chiaramente identificabili. La procedura permette, in questi casi, di eseguire biopsie che chiarificano la natura delle lesioni e, in casi selezionati, la loro contemporanea rimozione.
L’intervento è indicato anche per la rimozione di lesioni glottiche benigne come, ad esempio, polipi, noduli cordali ed edemi di Reinke. Si ricorre a questa procedura in molti casi di disfonia organica.
Credi che questo intervento possa essere indicato per il tuo problema? Rivolgiti al tuo specialista di fiducia.
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria, Medicina del Sonno e Medicina Estetica.
Responsabile del servizio di Otorinolaringoiatria del CRO di Firenze.
Autore di “Sindrome delle Apnee Notturne: domande frequenti”
Autorie di “Reflusso gastroesofageo e reflusso extra-esofageo: domande frequenti“