Tampone faringeo si o tampone faringeo no? Questo è il problema. Una ricerca in internet sull’argomento non può che aumentare la nostra incertezza. Tutto nasce dal fatto che non esiste una indicazione univoca e riconosciuta da tutti. Oggi parleremo delle indicazioni all’esecuzione di un tampone faringeo nei bambini. Quando va fatto? Quando non va fatto?
Tonsillite batterica o virale
Come abbiamo già analizzato in un precedente post (“Come togliere le placche alla gola“), è praticamente impossibile distinguere ad occhio nudo una tonsillite batterica da una tonsillite virale. Quindi, come possiamo identificare una infezione da streptococco beta-emolitico di gruppo A (SBEGA)? Solamente mediante l’esecuzione di un tampone per analizzare i batteri presenti sulla superficie delle tonsille. Perché è così importante identificare una infezione di questo tipo? Perché questo tipo di batterio, soprattutto nel bambino, può provocare serie e gravi conseguenze. Parleremo di questo in un post a parte.
Tampone faringeo: pro e contro
Prima di cercare di capire quando eseguire un tampone faringeo, cerchiamo di identificare i pro ed i contro della sua esecuzione.
PRO:
- Il tampone faringeo è l’unico sistema per sapere in modo certo se l’infezione tonsillare è di origine batterica e se è implicato lo streptococco beta-emolitico di gruppo A.
- Si tratta di un esame teoricamente facile da eseguire ma solo nel bambino collaborante.
- Se viene utilizzato il test rapido, possiamo avere il risultato in pochi minuti. Tuttavia l’affidabilità del test rapido è dibattuta.
CONTRO:
- Il tampone può essere di difficile esecuzione nel bambino non collaborante.
- Il tampone può fornire, abbastanza frequentemente risultati falsamente negativi. Questo significa che, in alcuni casi, il tampone può risultare negativo ma può comunque essere presente una infezione da SBEGA o altro batterio.
- L’esecuzione del tampone, nella maggior parte dei casi, non modifica la scelta dell’antibiotico da utilizzare per trattare l’infezione. Infatti, per fortuna, lo SBEGA risponde molto bene alle comuni terapie antibiotiche (Penicillina, Amoxicillina + Acido Clavulanico, eritromicina), a patto che si esegua una terapia della durata di 10 giorni.
- Per avere il risultato di un tampone faringeo eseguito in laboratorio possono essere necessari diversi giorni ma è molto importante che le infezioni da SBEGA vengano trattate in tempi brevi.
- Il tampone ha un costo.
Quando eseguire un tampone
Dunque, è fuori discussione che il tampone faringeo sia l’unico metodo certo per identificare una infezione da SBEGA. Sarebbe dunque saggio eseguirlo ogni volta che si sospetta una infezione batterica. Come però forse avrete intuito è molto difficile avere elementi per distinguere infezione virale e infezione batterica. Quindi come bisogna comportarsi? Facciamo un tampone ad ogni episodio di tonsillite? Inoltre, possiamo fidarci del risultato del tampone? In altre parole, in presenza di un tampone negativo ma con un bambino fortemente sintomatico possiamo non dare l’antibiotico? Scommetto che se lo chiedessimo a 10 specialisti otterremmo 8 risposte diverse.
Avendo maturato un po’ di esperienza in materia, pur non potendo basare le mie affermazioni su chiare evidenze scientifiche, ritengo che bambini con tonsillite sintomatica e febbre che non recede entro 3 giorni debbano essere trattati con antibiotico indipendentemente dall’esito del tampone faringeo. Se la sintomatologia recede entro 3 giorni è probabile che si trattasse di una infezione virale e non appare utile la terapia antibiotica.
Ritengo, mutuando concetti scientificamente validati, che il tampone faringeo debba essere eseguito in caso di:
- storia familiare di artrite reumatoide,
- storia personale o familiare di glomerulonefrite (una importante infezione renale)
- infezioni tonsillari che passano da un membro all’altro della famiglia (definite infezioni a ping pong
In presenza di una di queste situazioni il bambino e la famiglia sono esposti a temibili complicanze che non possono essere non considerate. In questi casi credo opportuno che il tampone venga eseguito in tempi brevi in modo da evidenziare l’eventuale infezione da SBEGA e partire con la terapia antibiotica senza aspettare 3 giorni.
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria, Medicina del Sonno e Medicina Estetica.
Responsabile del servizio di Otorinolaringoiatria del CRO di Firenze.
Autore di “Sindrome delle Apnee Notturne: domande frequenti”
Autorie di “Reflusso gastroesofageo e reflusso extra-esofageo: domande frequenti“
Salve dottore. Abito in Sicilia e avrei bisogno di un parere per la situazione di mia figlia che ha quasi 5 anni. L anno scorso ha avuto 7 episodi di tonsillite e quest anno 7 episodi di tonsillite in 5 mesi… (anche durante la quarantena) Siamo stremati e non sappiamo cosa fare….abbiamo fatto tamponi e non riesce nessun batterio. La mia preoccupazione è che abbia lo streptococco ma che il tampone risulti negativo. Fino ad ora è stata curata solo con Zithromax e Cefixoral ma nell ultimo episodio di febbre lo Zithromax non ha fatto più effetto… Nell articolo ho… Leggi il resto »
Buonasera, al di là del risultato dei tamponi, quando gli episodi di tonsillite sono così numerosi, non esistono alternative all’intervento di tonsillectomia. In questi casi, le tonsille si trasformano in vere e proprie spugne piene di batteri esponendo il paziente al rischio di ascessi e perdendo ogni funzione difensiva. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.