Un procedimento semplice ma da non sottovalutare
La rimozione di un tappo di cerume è una delle evenienze più frequenti nella pratica otorinolaringoiatrica. La rimozione del cerume è talmente frequente che molti pazienti credono che l’otorinolaringoiatra faccia soltanto questo di mestiere! Un mestiere molto ingrato direi! In realtà la nostra professione comprende interessi molto più vasti. In ogni caso, effettivamente, capita molto spesso di dovere rimuovere il cerume. Ma come rimuoverlo? Quale è la tecnica migliore e soprattutto meno rischiosa? Se si cerca in rete si trova di tutto ma la verità è una sola: non esiste un modo efficace e sicuro per rimuovere autonomamente il cerume. Si legga al riguardo anche “Come tenere pulite le orecchie” e “Perchè i cotton fioc fanno male“. Neppure i famosi e – dico io – famigerati coni per togliere il cerume che, nel migliore dei casi non servono a niente e nel peggiore possono provocare gravi ustioni. Se sospettiamo di avere un tappo di cerume, cosa non sempre così scontata come si potrebbe credere (vedi ipoacusia improvvisa), dobbiamo rivolgersi ad un otorinolaringoiatra. Ma lo specialista con che tecnica rimuoverà il cerume?
Tecniche di rimozione del cerume
Fino a qualche anno fa la rimozione del cerume faceva pensare subito al mitico siringone pieno di acqua, definito in gergo tecnica “schizzettone”. La tecnica con la siringa ad acqua – a mio giudizio – dovrebbe oggi essere utilizzata il meno possibile poiché non scevra da rischi. In una percentuale bassa non trascurabile di casi, infatti, l’estrazione del cerume mediante siringa può provocare la rottura del timpano. Questa tecnica era molto valida prima dell’avvento della oto-microscopia ma dovrebbe essere oggi riservata ai pochi casi in cui non si riesce ad utilizzare tecniche alternative. La probabilità di rompere il timpano è – purtroppo – indipendente dall’esperienza e dalla bravura del medico.
Al giorno d’oggi la rimozione del cerume – a mio giudizio – dovrebbe avvenire mediante l’utilizzo del microscopio e servendosi di aspiratore e/o apposite pinzette. La visione diretta dell’orecchio mediante il microscopio e la possibilità di lavorare con due mani permette di evitare di ledere il timpano e provocare problemi potenzialmente gravi. La scelta tra pinzetta ed aspiratore dipende principalmente dalla consistenza del tappo da rimuovere. Tappi di consistenza dura spesso vengono rimossi più agilmente con le pinzette mentre residui ceruminosi morbidi devono essere rimossi con l’aspiratore. Un inconveniente possibile di questa tipologia di estrazione è che non si riesca a procedere all’estrazione in una singola seduta. In alcuni casi, infatti, il cerume è di consistenza talmente dura che è necessario ammorbidirlo per alcuni giorni mediante delle gocce emollienti apposite, come quelle riportate a fondo pagina. Onestamente credo che sia meglio tornare dopo qualche giorno piuttosto che rischiare una lesione al timpano! Ma sono punti di vista!
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria, Medicina del Sonno e Medicina Estetica.
Responsabile del servizio di Otorinolaringoiatria del CRO di Firenze.
Autore di “Sindrome delle Apnee Notturne: domande frequenti”
Autorie di “Reflusso gastroesofageo e reflusso extra-esofageo: domande frequenti“
Articolo interessante, scritto con professionalità e col pregio di adoperare termini chiari e comprensibili.
Grazie per l’apprezzamento! Lo scopo è proprio quello di essere il più chiaro possibile…