Varici degli arti inferiori

Definizione

Varici arti inferiori

Per varicosi o malattia varicosa si intende una dilatazione patologica permanente di una vena associata ad una modificazione di tipo regressivo delle pareti venose. Spesso, nel linguaggio comune, ci si riferisce a tale patologia con la locuzione "vene varicose".

Tale dilatazione può essere localizzata, con almeno una zona di nodosità, o diffusa.

Nonostante la patologia interessi soprattutto le gambe, in realtà il quadro clinico può colpire anche altri distretti.

L'insufficienza venosa è molto più frequentemente causata da incompetenza delle vene superficiali piuttosto che delle vene profonde. Una insufficienza venosa profonda è molto spesso causata da una pregressa trombosi venosa profonda

Cause

Questa patologia si verifica a causa del mancato funzionamento del sistema valvolare venoso superficiale o profondo.

Per far si che il sangue refluisca dalle gambe in direzione del cuore anche quando ci troviamo in posizione eretta - infatti - le vene sono dotate di particolari valvole che non permettono al sangue di refluire "in senso contrario". Qualora queste valvole siano difettose o assenti dalla nascita si ha lo sviluppo delle famose "vene varicose".

La patologia interessa più frequentemente le donne (soprattutto nella fascia di età 40-49 anni) ed è caratterizzata da un alto grado di familiarità.

Contrariamente a quanto si crede, le vene varicose possono rappresentare un pericolo serio per la salute poichè, se trascurate, possono concorrere alla genesi di complicanze potenzialmente mortali (ad esempio l'embolia polmonare).

Prima che appaiano i tipici cordoni bluastri, dunque, è buona norma segnalare al proprio medico la comparsa di campanelli di allarme quali i crampi notturni, gonfiore ai piedi e alle caviglie, pesantezza o dolore, formicolii agli arti ed ai piedi, raffreddamento di alcune zone delle gambe, colorazione giallo grigiastro della pelle, presenza di piccoli noduli sottopelle, facilità all'ematoma, pelle secca e lucida con comparsa di eczemi.

Qualora siano presenti questi segni è opportuno eseguire al più presto un ecocolordoppler venoso degli arti.

Fattori di rischio

I fattori di rischio potenzialmente implicati nello sviluppo di insufficienza venosa sono numerosi.

Tra di essi figura sicuramente una familiarità per fragilità vascolare. Altri fattori di rischio sono rappresentati da:

  • difetti del piede e della postura,

  • utilizzo per un periodo superiore a 5 anni di anticoncezionali orali,

  • obesità (provoca rallentamento del ritorno venoso),

  • stitichezza (ostacola il ritorno venoso),

  • caldo (provoca vasodilatazione),

  • attività occupazionali che prevedono il mantenimento della stazione eretta o seduta per tempi prolungati, senza la naturale alternanza,

  • gravidanza (a causa della variazioni ormonali si ha una modifica del ritorno venoso).

Diagnosi

La diagnosi di insufficienza venosa si basa sull'esecuzione di una visita angiologicacorretata da ecocolordoppler venoso.

L'osservazione clinica delle gambe, permette di identificare segni precoci di patologia (come ad esempio una cute decolorata e secca), in modo da poter instaurare una terapia preventiva.

Con particolari segni clinici, come la manovra di Trendelemburg, è possibile stimare se sia interessato il distretto venoso superficiale o profondo. Infine, l'esecuzione di un ecocolordoppler permette di conoscere nei dettagli il distretto interessato e di quantificare la gravità del fenomeno.

Terapia

Il trattamento di questa patologia può essere medico o chirurgico, a seconda della gravità del quadro clinico.

Fondamentale, in caso di diagnosi di insufficienza venosa, evitare la postura eretta troppo prolungata e l'utilizzo di calze elastiche graduate che garantiscano una alta compressione alla caviglia. La scelta della calza elastica più indicata dipende dalle caratteristiche e dalle condizioni cliniche del paziente.

Beneficio sembra poter derivare anche dall'assunzione di dobesilato o tribenoside, applicabile localmente anche nella forma farmaceutica di crema. Nella forma radicale si ricorre all'intervento diretto sulla vena interessata attraverso iniezioni sclerosanti (scleroterapia) o l'utilizzo di eparinoide che tende a migliorare il microcircolo. In alcuni casi è necessario ricorrere alla tecnica chirurgica chiamata "stripping" per eliminare le vene malate.

Prevenzione

Oltra all'utilizzo di calze preventive per i soggetti a rischio, esistono delle norme igieniche che possono risultare importanti al fine di prevenire o limitare l'insorgenza della malattia varicosa. Tra queste ricordiamo le seguenti:

  • Camminare almeno un'ora al giorno;

  • Chi è costretto a prolungate posizioni in piedi, dovrebbe eseguire periodicamente esercizi ginnici di "allungamento";

  • Chi invece assume a lungo una posizione seduta, dovrebbe ogni tanto sgranchire le gambe;

  • Evitare la lunga esposizione al caldo;

  • Evitare bagni con acqua troppo calda;

  • Evitare di indossare calzature strette;

  • Indossare calze elastiche;

  • Dormire mantenendo una posizione dei piedi più alta rispetto alla testa;

  • Mantenere un peso corporeo nella norma;

  • Adottare una dieta ricca di Vitamina C e di fibre.

Attenzione

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