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Intervista al Dr. Emiliano Antiga.

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Chi è il Dr. Emiliano Antiga

Emiliano Antiga
Il Dr. Emiliano Antiga, dermatologo.

Il Dottor Emiliano Antiga si è laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti presso l’Università di Firenze nel 2003 ed ha successivamente conseguito, presso la stessa Istituzione, la specializzazione in Dermatologia e Malattie Veneree nel 2007.

Dal 2012 lavora presso la sezione di Dermatologia del Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale dell’Università di Firenze.

Il Dr. Antiga è autore e coautore di più di 90 articoli scentifici editi su riviste nazionali ed internazionali di alto livello ed ha vinto numerosi premi per la sua attività di ricercatore.

E’ inoltre autore di due capitoli editi su manuali specialistici.




L’intervista

Dermatologia
Dermatologia, materia frivola?

La dermatologia viene spesso considerata dai pazienti come una disciplina “leggera”, della quale forse si potrebbe fare a meno, se non ci fossero le donne.. tuttavia esistono numerose patologie dermatologiche fortemente impattanti sulla qualità della vita, senza considerare le patologie neoplastiche dermatologiche. A tuo giudizio quali pazienti dovrebbero sottoporsi ad un controllo dermatologico prima della comparsa dei sintomi? A titolo preventivo.

Forse ti riferisci alla medicina estetica una branca della Dermatologia (ma non solo) che, te lo posso assicurare, non interessa più soltanto le donne! Sicuramente è vero le malattie dermatologiche non sono molto conosciute, e non mi riferisco solo ai pazienti… Come giustamente dicevi, ci sono tante malattie della pelle che possono avere un impatto sulla qualità della vita dei pazienti e sul loro stato di salute. Per quanto riguarda lo screening dei tumori cutanei, ed in particolare del melanoma, è utile fare delle visite periodiche nei soggetti a rischio (persone con un pregresso melanoma, con un elevato numero di nevi, con fototipo a rischio), oltre a suggerire di adottare abitudini di vita corrette (evitare le scottature solari, evitare il fumo, etc.).

Tu frequenti spesso congressi internazionali. Su quale patologia dermatologica si stanno maggiormente concentrando gli ultimi studi e perché?

La ricerca dermatologica è in notevole fermento in numerosi settori. Tra essi, le malattie rare dermatologiche, per cui si è costituita una rete europea per la gestione dei casi difficili e per lo studio di queste malattie. Ciò è molto importante considerato il fatto che in questo tipo di patologie (come le malattie bollose autoimmuni) le casistiche sono limitate ed è essenziale condividere l’expertise per accrescere le conoscenze a nostra disposizione.
Il tuo interesse principale è quello delle malattie auto-immunitarie dermatologiche. Ci sono novità significative in questo ambito? Future promesse di cura per patologie difficili come queste?
Ricerca
La ricerca in ambito dermatologico sta facendo progressi.

La ricerca negli ultimi anni si sta muovendo nel senso della medicina di precisione, con la tendenza a sviluppare farmaci sempre più specifici che abbiano la massima efficacia con il minor numero possibile di effetti collaterali. Questo concetto vale in particolare per le malattie autoimmuni, per cui fino a pochi anni fa la terapia era basata essenzialmente sul cortisone, farmaco estremamente efficace ma anche poco specifico e gravato da numerosi effetti collaterali sul paziente. Attualmente, invece, vengono utilizzate terapie contro target molecolari ben definiti; per fare un esempio, nella psoriasi sono da poco entrati in commercio farmaci rivolti contro l’interleuchina 17, una delle molecole pro-infiammatorie che sembrano giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo della malattia.

In un recente Congresso ho sentito parlare di correlazione tra malattie respiratorie notturne e problemi dermatologici. Al di là di questo singolo caso, la nostra pelle spesso rispecchia il nostro stato di salute. Vuoi consigliare ai nostri lettori quali sono gli elementi da osservare nel nostro specchio la mattina che devono indurci a rivolgersi ad uno specialista in dermatologia?
Specchio
Cosa guardare nello specchio al mattino?

Al di là dell’auto-esame delle lesioni pigmentate, che è una buona norma per arrivare alla diagnosi precoce dei tumori cutanei e di cui abbiamo già parlato, la pelle ci lancia vari segnali quando le cose nel nostro organismo non vanno per il meglio. Ci sono numerosi esempi, alcuni dei quali eclatanti. Tra essi, balza sicuramente agli occhi il colorito della pelle, che può essere lo specchio di numerose malattie internistiche: è ben noto che l’ittero, che determina un colorito giallastro di cute e sclere, è secondario ad importanti danni epatici; un colorito brunastro della pelle, invece, può essere secondario a malattie surrenaliche quali il morbo di Addison. Anche l’alimentazione può talvolta condizionare il colore della pelle: un eccessivo consumo di alimenti contenenti beta-carotene può dare una pigmentazione aranciata a livello della cute. Quindi state attenti se siete ghiotti di carote!

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