Allergia alla Polvere: Sintomi, Cause, Diagnosi e Trattamento

L'allergia alla polvere è una reazione del sistema immunitario a particelle microscopiche presenti nell'ambiente domestico, come acari della polvere, peli di animali, muffe e polline. Questa condizione può causare sintomi fastidiosi e influenzare la qualità della vita delle persone affette. In questa guida, esploreremo i sintomi, le cause, i metodi di diagnosi e le opzioni di trattamento disponibili per l'allergia alla polvere.

L'acaro della polvere, un allergene perenne

Gli acari della polvere sono piccoli artropodi, organismi viventi appartenenti alla classe degli aracnidi. Sono tra gli allergeni più frequenti in circolazione. Questi organismi sono spesso responsabili di reazione allergica che si manifesta con asma, rinocongiuntivite e dermatite atopica.

allergia acaro polvere

Gli acari sono piccoli animaletti, della dimensione di circa 200 micron (un quinto di millimetro), non visibili ad occhio nudo. Vivono prevalentemente all'interno di materassi, cuscini, coperte, divani e tappeti, dove trovano l'ambiente ideale per il loro sviluppo ovvero una temperatura ambientale intorno ai 20° C, una umidità relativa tra il 70% e l'80% e l'assenza di raggi solari. Il tasso di umidità è un fattore determinante per la vita di questi micro-organismi. Gli adulti hanno una vita media di 2-4 mesi (circa 80 giorni per i maschi e 160 giorni per le femmine di dermatofagoidi). Durante questo periodo di vita hanno uno o due accoppiamenti, dopo i quali le femmine possono deporre complessivamente 20-50 uova. Non ci sono prove che le uova possano essere una fonte di allergeni della polvere. Gli antigeni responsabili dell'allergia umana sono presenti in grande quantità nelle feci degli acari. Il 75% delle IgE dei sieri di persone allergiche all'acaro Dermatophagoide sono dirette contro questo allergene, classificato come allergene maggiore. Si ritiene che nella polvere ambientale si possano rinvenire fino a 100.000 particelle fecali/grammo di polvere.

Fattori di Rischio

Alcuni fattori possono aumentare il rischio di sviluppare allergia alla polvere, tra cui:

  • Storia familiare di allergie.

  • Vivere in un ambiente con elevate concentrazioni di acari della polvere.

  • Avere animali domestici in casa.

  • Esposizione a muffe o polline.

  • Avere un sistema immunitario compromesso.

Diagnosi dell'Allergia alla Polvere

La diagnosi di allergia alla polvere di solito coinvolge una valutazione clinica dettagliata da parte di un allergologo. Questa valutazione può includere:

  1. Storia Clinica: Il medico raccoglierà informazioni dettagliate sui sintomi e sulle eventuali esposizioni agli allergeni.

  2. Test Cutanei: Questi test coinvolgono l'applicazione di piccole quantità di allergeni sulla pelle del paziente e l'osservazione di eventuali reazioni cutanee.

  3. Esami del Sangue: I test del sangue possono essere utilizzati per misurare i livelli di specifiche immunoglobuline legate alle allergie.

Come limitare il contatto con l'acaro della polvere

Al fine di evitare il contatto con l'acaro della polvere, possiamo mettere in atto diverse strategie. La corretta applicazione di questa bonifica ambientale è di fondamentale importanza per la riuscita di qualunque terapia si voglia mettere in atto, specialmente se non si prende in considerazione l'idea di un vaccino.

  • Cuscini, materassi, piumoni e coperte devono essere rivestiti con tessuto barriera anti-acaro e traspirante. Se nella camera del soggetto allergico sono presenti più letti, è opportuno adottare per tutti la stessa procedura. I bambini allergici dovrebbero evitare di andare a dormire nella camera dei genitori se in essa non si adottano analoghi accorgimenti. Nessun materasso è privo di allergeni, anche quelli in lattice contengono acari ed i cuscini sintetici contengono addirittura più allergeni di quelli di piuma (esattamente il contrario di quello che si è pensato per anni).

  • La normale biancheria da letto deve essere lavata una volta alla settimana a 60°C. Il lavaggio ad alta temperatura è necessario perché gli acari non muoiono a temperature inferiori. Anche il copri-cuscino, copri-materasso, copri-piumino/coperta anti-acaro devono essere lavati ogni 2 mesi a 60°C perché altrimenti gli acari possono crescere sul tessuto barriera (questo è il motivo per cui non esiste un materasso anti-acaro, poiché non può essere lavato).

  • Tappeti e Moquette andrebbero eliminati. Questo sacrificio è necessario perché nemmeno l'aspiratore più potente è in grado di aspirare gli acari vivi. Per eliminarli è necessario ucciderli e ciò è possibile con l'impiego di "vapore secco" (155°C) che riesce a penetrare in profondità. Al contrario le sostanze chimiche acaricide restano solo in superficie e non sono quindi adeguate. Per la pulizia domestica può essere indicato utilizzare un aspirapolvere ad alta tecnologia con caratteristiche specifiche e filtro anti-acaro (Filtro HEPA). In commercio ormai si trovano numerosi modelli adatti, tra cui anche i famosi robot domestici.

  • L'umidità ambientale non dovrebbe superare il 50%. Purtroppo mantenere una umidità ambientale di questo tipo è spesso difficile nelle nostre abitazioni a causa dell'elevata umidità esterna. In ogni caso, nel sospetto di allergia alla polvere, è da evitare l'impiego dell'umidificatore e se possibile evitare di dormire in camera al piano semi-interrato.

  • I peluche dovrebbero essere evitati o essere messi ogni 6 settimane in freezer per una notte per uccidere gli acari per poi essere lavati. E' stato recentemente dimostrato che i bambini che dormono con un animaletto di peluche hanno un rischio aumentato del 45% di sviluppare allergia agli acari nei primi 2 anni di vita.

  • La camera da letto deve essere arredata con mobili facili da pulire. Sarebbe meglio evitare poltrone o testate del letto imbottite. Pulire ogni giorno, utilizzando un panno umido, che è in grado di raccogliere una buona parte dei parassiti, partendo dalla superficie più alte e non trascurando gli angoli.

Osservando i consigli sopra menzionati, il soggetto allergico può ridurre la gravità dei sintomi, diminuire il consumo di farmaci ed in particolare di cortisone, limitare la necessità di ricoveri in ospedale.

Attenzione

Le informazioni contenute nel sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, e comunque in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Le informazioni contenute nel sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.